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Zakouma – 3_ la storia del nostro intervento_l’Alleanza Mondiale per la lotta al Cambiamento Climatico-AMCC+

Il nostro progetto rientra nel programma dell’Alleanza Mondiale per la Lotta al Cambiamento Climatico, AMCC+.
Il programma AMCC+ è stato creato dall’Unione Europea nel 2007 con risorse del Fondo Europeo di Sviluppo per rafforzare il dialogo e la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo.
AMCC+ aiuta i 79 paesi partner dell’area ACP (Africa, Caraibi e Pacifico) a mettere in atto risposte di adattamento e di attenuazione degli effetti del cambiamento climatico.
E’ una piattaforma internazionale di dialogo e scambio di esperienze tra Paesi con 3 ambiti prioritari d’intervento:
1) Strategie settoriali di adattamento e attenuazione al cambiamento climatico
2) Rafforzamento della “resilienza”/capacità di risposta agli shock derivanti dal cambiamento climatico
3) Integrazione delle misure contro il cambiamento climatico e di quelle per la riduzione della povertà

La Convenzione Quadro sul Cambiamento Climatico (ONU) correla il cambiamento climatico ad attività umane che alterano la composizione dell’atmosfera planetaria e che si sommano alla naturale variabilità osservata su intervalli di tempo analoghi. Il rapporto dell’IPCC (Intergovernamental Panel on Climate Change) del 2013 ha rilevato che: 1) dal 1880 al 2012 la temperatura media globale è aumentata di 0,85°C; 2) la temperatura degli oceani è aumentata, i livelli di neve e ghiaccio ridotti ad una media di 1,07X 106 Km2 ogni 10 anni e i livelli dei mari sono cresciuti di 19 cm (dal 1901 al 2010). Tra le cause principali vi è la concentrazione record di gas serra, derivante da processi insostenibili di industrializzazione, deforestazione, crescita demografica incontrollata e produzione agricola su larga scala. L’accordo di PARIGI del 2015 ha indicato l’urgenza di adottare misure per prevenire l’aumento della temperatura globale oltre 1,5°C per evitare il verificarsi di effetti catastrofici (siccità, inondazioni, distruzione della biodiversità, etc.). Proprio nel 2015 Papa Francesco ha pubblicato l’enciclica Laudato sì per richiamare l’attenzione dell’umanità sulla necessità di salvare il nostro pianeta

IN TCHAD AMCC+ è intervenuta per aiutare a definire una strategia nazionale di integrazione delle misure per ridurre gli effetti del Cambiamento Climatico con quelle per lo sviluppo. Questa strategia è molto importante perché riconosce la connessione evidente tra l’aumento della povertà, del sottosviluppo e il deterioramento dell’ambiente. Il nostro progetto a sostegno del Parco di Zakouma rientra nel piano di azione di AMCC.
CONTESTO
A seguito delle siccità ricorrenti degli ultimi decenni, connesse al cambiamento climatico indotto da attività umane, la piana di Gara situata a Sud del Parco Nazionale di Zakouma (PNZ), nella Regione del Salamat, nel Sud Est del Ciad è stata identificata come area “ricca di ecosistemi rari e preziosi” per la pastorizia.
Alisei si è quindi impegnata a partire dal 2017 per individuare siti strategici nella Piana di Gara dove impiantare
• Infrastrutture idriche (ACQUA: 4 pozzi profondi alimentati a pannelli solari e 4 grandi bacini di abbeveramento)

• e sanitarie (SALUTE: 3 farmacie veterinarie e 3 parchi di vaccinazione)

adottando il metodo partecipativo e consensuale che coinvolge tutte le parti interessate, in particolare le comunità agricole sedentarie, gli allevatori nomadi e le autorità locali a supporto della convivenza pacifica
(PACE).
Questa vasta area ogni anno è attraversata da circa 40.000 allevatori nomadi alla ricerca di pascoli durante la stagione secca (dicembre – maggio). Nonostante nella piana si trovino 7 siti con un forte potenziale per la pastorizia, la quasi inesistenza di punti d’acqua permanenti nella stagione secca pone a rischio la vita delle comunità nomadi, è all’origine di potenziali conflitti per l’appropriazione delle risorse scarse con le comunità agricole sedentarie e inoltre mette a rischio la sopravvivenza del parco di Zakouma, che protegge un patrimonio di biodiversità unico al mondo, l’ecosistema sudano-saheliano (https://bit.ly/301FUMF). Ricordiamo che la perdita di biodiversità è un fenomeno che sta avvenendo su scala planetaria, ancora una volta è provocato dai modelli di sviluppo insostenibili, i cui principali responsabili sono i Paesi del Nord del Mondo ma le cui più gravi ricadute si producono nel Sud del Mondo, contribuendo a conflitti e migrazioni.

Il progetto è quindi nato anche per promuovere la tutela del Parco Nazionale di Zakouma, il primo Parco naturale ad essere stato istituito in Ciad nel 1963, caratterizzato da un ecosistema unico al mondo, quello sudano-saheliano, caratterizzato da una flora, da una fauna e da una biodiversità più uniche che rare: le giraffe del Khordofan, le antilopi Lelwel, gli elefanti del Sahara, i rarissimi rinoceronti neri.
La sopravvivenza del Parco è messa a rischio dalle attività agricole e pastorali delle comunità che vivono nelle aree limitrofe, che ne utilizzano le risorse in modo indiscriminato e mettono a repentaglio l’equilibrio a causa del passaggio disordinato di migliaia di capi di allevamento nei periodi di transumanza.
Il progetto ha l’obiettivo di definire e rinforzare i confini del Parco, tutelandone l’integrità, e di favorire la coesistenza pacifica tra gli agricoltori.

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