I nostri progetti umanitari nel Sud Est asiatico sconvolto dal terribile Tsunami del 26 dicembre 2004 hanno ricevuto il premio per la pace della Regione Lombardia
Lo tsunami con le sue onde alte più di 10 metri che si sono espanse per tutto l’0ceano indiano ad una velocità di oltre 500 km orari, ha colpito le aree costiere di ben otto paesi: India, Indonesia, Sri Lanka, Tailandia, Maldive, Myammar, Seychelles e Somalia. In tutti questi paesi l’onda anomala ha causato morte e distruzione. L’isola di Sumatra, una delle maggiori isole dell’arcipelago indonesiano, è stata sicuramente la regione più colpita in quanto la più vicina all’epicentro del sisma che ha causato lo tsunami.
Alisei Ong, che è stata una delle prime ong internazionali ad intervenire, ha concentrato i suoi sforzi nella martoriata provincia di Aceh (distretto di Pidie), la regione più settentrionale di Sumatra e nei distretti Galle, Matara, Ampara e Hambantota in Sri Lanka.
In INDONESIA un primo team di operatori specializzati in emergenza ha raggiunto Sumatra il 5 gennaio 2005 e si è attivato subito nella distribuzione agli sfollati di generi di prima necessità e nell’identificazione, con sopralluoghi in tutta la regione, degli interventi più urgenti.
Nel Distretto di Pidie, suddiviso in 30 sottodistretti con capitale Sigli, sono state distrutte 8.646 case, sono morte 2.839 persone e 537 sono scomparse. Al momento dell’arrivo di Alisei nell’area più di 30.000 persone vivevano in 58 campi provvisori e le perdite materiali che avevano colpito le infrastrutture e le attrezzature indispensabili per la vita e per il lavoro della popolazione (pesca e allevamento di gamberi) ammontavano a oltre 50 milioni di dollari.
Tra i principali interventi in Indonesia, a partire dal mese di febbraio Alisei Ong ha realizzato con il cofinanziamento di Unicef attività di prima emergenza che hanno rappresentato una delle prime risposte in supporto della popolazione profuga del Distretto di Pidie. Abbiamo fornito latrine a 5.000 abitanti, distribuito kit igienici, kit da cucina e materiali di prima necessità a 8.000 famiglie (circa 38.000 persone).
Successivamente abbiamo identificato, pianificato e realizzato con il cofinanziamento di UNDP e in partenariato con le autorità locali il progetto di riabilitazione e riattivazione del tessuto socio-economico di Pidie che ha contribuito a ripristinare condizioni di vita normali della popolazione attraverso la bonifica di un’area di circa 2.454,64 ettari, la riabilitazione di aree comuni dei villaggi, ed il riciclaggio di materiali di risulta, con particolare attenzione alla ricostruzione della qualità della vita pre-tsunami. Queste importanti azioni sono state sviluppate adottando la metodologia detta del “cash for work”, basata sulla diretta partecipazione dei beneficiari a tutte le azioni del progetto, che ha reso possibile offrire un impiego temporaneo a 5.000 lavoratori appartenenti a 44 villaggi dei sottodistretti del distretto di Pidie (I fase).
La seconda fase del progetto è stata focalizzata alla riattivazione delle attività locali generatrici di reddito, quali l’allevamento di gamberi e di pesce, il ripristino delle strade rurali, la riabilitazione dei canali di drenaggio (importantissima nell’eventualità di altre alluvioni) e la fornitura di attrezzature. Complessivamente questo intervento ha coinvolto e raggiunto 20.000 persone.
Il terremoto e lo tsunami hanno distrutto una quantità enorme di edifici e infrastrutture pubbliche (scuole, ospedali, case): 45 edifici scolastici e il 50% delle strutture mediche sono andati distrutti, il 50% del personale sanitario rimasto ucciso, oltre 2.400 case sono crollate solo nel distretto di Pidie e altre 1.180 sono state gravemente danneggiate. Come spesso accade i bambini sono coloro che maggiormente hanno risentito di questo disastro.
In questo quadro Alisei Ong ha realizzato con il cofinanziamento del Ministero Affari Esteri – Cooperazione italiana un progetto di riabilitazione e ricostruzione di 12 scuole primarie in 6 sottodistretti per 2.010 studenti; un progetto di ristrutturazione e ricostruzione di 32 sale parto di villaggio in 9 sottodistretti con l’obiettivo di ridare funzionalità a parte del sistema sanitario, a beneficio di 6.600 donne e 7.364 bambini – tra 0 e 14 anni – che rappresentano il 30% della popolazione; un progetto di ricostruzione di 33 abitazioni ad uso privato per 150 abitanti del sub-distretto di Trienggadeng, le case costruite sono antisismiche e fornite di impianti elettrici, idrici e sistema fognario. Tutti gli edifici sono stati realizzati seguendo tipologie tradizionali e ricorrendo a modelli a basso impatto ambientale, coinvolgendo le imprese e gli artigiani locali in modo da riattivare l’economia locale e generare posti di lavoro.
Nel villaggio di Sukon, subdistretto di Simpang Tiga, con il cofinanziamento della Regione Marche e in partenariato con Dipartimento dell’Educazione locale, abbiamo costruito un centro polifunzionale affiancato da un’area giochi all’aperto – che, d’accordo con i bambini…, abbiamo dotato di dondoli, altalene, una barca, una vasca di sabbia e gazebo per la distribuzione delle vivande – e da un’area destinata ad attività didattiche all’interno della scuola elementare SDN Kota Sukon.
L’azione è stata pianificata per rispondere ai problemi causati dallo stress post traumatico alleviando la condizione di disagio e di stress soprattutto per la popolazione più vulnerabile come i minori, le donne, gli anziani. Tra le varie attività, i bambini della scuola, quali principali fruitori dell’area giochi, sono stati chiamati ad esprimere, attraverso il disegno le loro idee di gioco e di divertimento, ed indirettamente il loro vissuto traumatico di due anni prima. Abbiamo raccolto i loro disegni in una dispensa che è stata utilizzata, insieme agli insegnanti, proprio per ispirare l’allestimento del centro polifunzionale in modo da rispondere alle loro idee e alle loro esigenze emotive.
In SRI LANKA a partire dal 10 gennaio 2005 Alisei Ong insieme a Catis Ambulanza 5 e Intervita Onlus ha identificato e realizzato in collaborazione con le autorità locali e con il cofinanziamento del Dipartimento della Protezione Civile italiano e della Regione Lombardia il progetto di ripristino della funzionalità dell’ospedale materno-infantile della città di Galle, che ha consentito la riabilitazione e la piena riattivazione di 7 reparti dell’ospedale, la costruzione di una rampa di accesso, la costruzione di spazi nuovi per il personale infermieristico e la dotazione di equipaggiamenti e attrezzature per il funzionamento della struttura. L’intervento ha consentito fin dal primo mese di implementazione di alleviare la pressione creatasi sulle altre strutture ospedaliere e a regime a ripristinare i livelli di operatività dell’ospedale pre – Tsunami (1.350 nascite mensili in media e circa 275 pazienti giornalieri).
Sempre con il cofinanziamento del D.P.C. abbiamo provveduto, con la metodologia dell’autocostruzione, alla riabilitazione funzionale di 400 abitazioni nei distretti di Galle e Matara contribuendo al rientro degli sfollati nei propri alloggi gravemente danneggiati dallo Tsunami, provvedendo anche a dragare e bonificare da fango e detriti 3 km di canali, riabilitando 26 pozzi, installando 26 water tanks per la raccolta di acqua piovana, realizzando 170 connessioni idriche pubbliche e private e 58 punti luce, in modo da far fronte ai bisogni più immediati della popolazione locale.
Con il cofinanziamento del Ministero Affari Esteri – Cooperazione italiana abbiamo costruito una scuola primaria nel villaggio di Pandiruppu, in una delle zone più colpite in Sri Lanka, che consiste di un edificio su 2 piani di 30×35 metri dotato di aule, uffici, laboratori didattici, una biblioteca, servizi igienici ed un pozzo igienizzato, destinato a 110 bambini tra i 6 e i 14 anni. Successivamente nel 2007 con il PAM abbiamo riabilitato 20 scuole nel distretto di Trincomalee, realizzando 20 cucine e refettori per le scuole dell’area di Kinniya, nel quadro del progetto “School Feeding Programme” del World Food Programme garantendo un pasto completo a 6.000 studenti provenienti da famiglie prevalentemente di contadini e pescatori che, in seguito alle conseguenze dello Tsunami, hanno perduto le barche e le case e si sono ritirate nei villaggi all’interno.
Le azioni di Alisei Ong nel Sud Est asiatico si sono inserite nello sforzo ciclopico, probabilmente senza precedenti, messo in campo dalla comunità internazionale a fronte di questa catastrofe, che ha visto il coinvolgimento di 20 agenzie delle Nazioni Unite e intergovernative, una ventina di agenzie di aiuto governative, quasi 200 Organizzazioni Non Governative (Ong) internazionali e circa 100 Ong locali. Questo sforzo, che ha raggiunto importantissimi risultati, non sarebbe stato possibile senza l’impegno della società locale, di quelle stesse popolazioni così crudelmente colpite, traumatizzate, spogliate di tutto, e che nonostante tutto hanno saputo reagire, recuperando quel poco che c’era da recuperare e cominciando faticosamente e ricostruire il resto. Certamente nessuna ricostruzione è possibile senza la partecipazione attiva di quelli che in questi casi divengono automaticamente beneficiari ma che sono persone in carne ed ossa che stanno reagendo ad una tragedia immane. A loro in primis va tutta la nostra ammirazione ed il nostro rispetto. A loro, che hanno saputo reagire e recuperare il sorriso.
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