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BOLIVIA: Programma eco-tecnologico

Programma Eco-tecnoLogico – Energia rinnovabile e sviluppo sostenibile per le popolazioni vulnerabili dell’area rurale del Dipartimento di La Paz – Bolivia

In Bolivia insieme al nostro partner locale Prodener (l’Ong boliviana specializzata nel campo dell’energia pulita e dello sviluppo di tecnologie per l’utilizzazione dell’energia a fini produttivi) e all’Instituto de Hidráulica e Hidrología de La Universidad Mayor de San Andrés de La Paz, abbiamo sperimentato con successo un progetto molto innovativo sul piano sociale, tecnologico e della difesa ambientale (link all’area di intervento) che ha promosso lo sviluppo sostenibile delle comunità rurali andine del Dipartimento di La Paz attraverso l’accesso a energie rinnovabili e l’autocostruzione/autogestione da parte delle stesse comunità di microcentrali idroelettriche.

Il nostro progetto, cofinanziato dalla Commissione Europea, ha ottenuto un prestigioso riconoscimento internazionale da parte della CEPAL (Commissione Economica delle Nazioni Unite per l’America Latina ed i Caraibi) nel Concorso Esperienze di Innovazione Sociale, sostenuto dalla Fondazione Kellogg’s. Il Concorso seleziona ogni anno i progetti più innovativi dell’America Latina tra i progetti che abbiano come principale finalità il bene comune, siano orientati alle comunità o a gruppi sfavoriti della popolazione e generino condizioni per lo sviluppo e il consolidamento della piena partecipazione della cittadinanza. Alisei Ong e Prodener hanno partecipato al concorso per il ciclo 2004/2005. In lizza con 1600 progetti provenienti dall’intera America Latina, dopo aver superato le prime due selezioni, il progetto è arrivato al 6° posto con la menzione d’onore “per la forma in cui è stata organizzata la partecipazione della comunità beneficiaria per poter assumere la responsabilità della costruzione, amministrazione e manutenzione integrale della Micro Centrale Idroelettrica grazie alla metodologia dell’autocostruzione”.

Siamo intervenuti nell’area rurale de las Yungas (gli altipiani e le valli andine del Dipartimento di La Paz), abitata prevalentemente da indigeni Aymaras, Quechuas, Tupi Guaranies, il cui sviluppo economico e sociale é frenato dall’isolamento geografico e dall’esclusione da servizi pubblici essenziali quali l’energia elettrica. Si tratta di centri popolati da meno di 2000 abitanti e caratterizzati da alti livelli di povertà, scarso accesso ai servizi di base e da un elevato tasso di emigrazione verso le città, che alimenta i quartieri periferici poveri e una manodopera dequalificata e senza diritti.

La mancanza del collegamento al servizio nazionale di energia elettrica non consente lo sviluppo economico, in quanto limita lo sviluppo dei principali servizi pubblici, delle infrastrutture produttive e delle comunicazioni ed è all’origine di alti costi per l’accesso a forme di energia che spesso sono dannose per l’ambiente e per la salute a causa dell’uso di combustibili fossili o batterie contenenti mercurio.

In questo contesto abbiamo identificato ed elaborato un progetto per la fornitura di energia idraulica rinnovabile attraverso l’autocostruzione (costruzione con la partecipazione diretta dei beneficiari) di Micro Centrali Idroelettriche (MCH) al fine di soddisfare la domanda di elettricità di 18 comunità rurali isolate dal Sistema di Elettrificazione Nazionale (SIN), arrivando a raggiungere al termine del progetto 10.000 beneficiari diretti di cui abbiamo migliorato le condizioni di vita (miglioramento della salute per l’abbandono dei combustibili inquinanti) ed economiche grazie all’utilizzo dell’energia idroelettrica e l’avvio di attività commerciali private (aziende per la produzione e la vendita di latte, yogurt e caffè).

Il progetto è nato in coerenza con:

1) le politiche europee che promuovono la creazione di capacità ed il trasferimento di tecnologie ai Paesi in Via di Sviluppo attraverso la cooperazione internazionale ed il sostegno di iniziative su piccola scala per la produzione di energia elettrica rinnovabile e la riduzione dei gas serra;

2) il Programma Nazionale di Elettrificazione Rurale (PRONER) boliviano del Ministero dell’Energia e dal Ministero dello Sviluppo Economico nel rispetto del principio che i processi di elettrificazione devono essere promossi dagli stessi utilizzatori finali in conformità con le previsioni della Legge di Partecipazione Popolare e Decentralizzazione Amministrativa.

Il progetto inoltre è stato realizzato in coordinamento con e con il contributo diretto, in manodopera e materiali, delle prefetture, dei municipi, delle comunità e dei beneficiari, fondando la sua preparazione e la sua sostenibilità proprio sulla partecipazione dei numerosi attori coinvolti.

Insieme alle comunità e ai nostri partner abbiamo dunque costruito ed installato gli equipaggiamenti idroelettrici e le opere elettriche (linee di trasmissione e distribuzione) con tecnologia ecocompatibile, realizzato 18 turbine grazie al know how di Prodener, i componenti delle microcentrali idroelettriche e le infrastrutture civili.

Abbiamo promosso la fondazione, organizzazione e legalizzazione dei Comitati Locali di Elettrificazione (CELs) costituiti nel rispetto del principio della parità di genere (50% dei soci sono donne e 50% sono uomini) che abbiamo formato sulla manutenzione e gestione delle microcentrali e messo in rete per lo scambio di informazioni ed esperienze. Abbiamo formato con la metodologia cosiddetta “on the job” i soci dei Comitati sulla manutenzione delle microcentrali e abbiamo prodotto e distribuito i manuali di gestione e amministrazione delle microcentrali.

Il successo del progetto è legato alla metodologia utilizzata che ha previsto la partecipazione diretta dei beneficiari e l’autoorganizzazione comunitaria in tutte le fasi del processo, dall’autocostruzione delle infrastrutture, alla formazione on the job, alla costituzione di fondi rotativi per la formazione di un capitale di gestione, alla partecipazione ai Comitati locali di elettrificazione oltre al contributo economico delle autorità locali che sono cofinanziatrici dell’intervento. L’utilizzo di tecnologie semplici e la formazione continua hanno consentito la trasmissione e assimilazione delle competenze tecniche necessarie riducendo la dipendenza dall’esterno.

Tramite la costituzione e organizzazione dei Comitati di Elettrificazione Locali i beneficiari del progetto sono diventati i proprietari e i responsabili delle microcentrali,

La metodologia basata sull’autocostruzione e sull’autogestione ha generato nelle comunità un sentimento molto forte di responsabilità e autonomia nel raggiungimento dei risultati, stimolando lo sviluppo e la condivisione di processi democratici di crescita.

Il progetto, rivolto a popolazioni povere e isolate, ha contribuito ad innescare anche dinamiche di sviluppo socio-economico grazie all’installazione di infrastrutture e servizi di base per l’avvio di piccole aziende che utilizzano, in modo sostenibile con l’ambiente, l’energia idroelettrica in vari processi di trasformazione (latte, yogurt, caffè, frutta).

Inoltre la valorizzazione del rapporto tradizionale con la natura basata sul rispetto e l’armonia con l’ambiente ha generato negli abitanti dell’area un forte sentimento di riscatto sociale e di recupero delle tradizioni indigene.

Le comunità interessate hanno preso coscienza del problema delle energie alternative e sostenibili e le istituzioni boliviane hanno rivolto il loro interesse a questa innovativa metodologia di elettrificazione, ecologica e sostenibile, promuovendo l’estensione degli interventi in altre comunità del Paese e diffondendone la conoscenza in occasione di conferenze nazionali e internazionali.

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